giovedì 14 marzo 2013

L'Italia chiama Europa: basta, così non va

Il 70% degli italiani è euro-scettico (tolto il PD, tutti gli altri, chi più e chi meno). Secondo Unioncamere chiudono i battenti mille imprese italiane ogni giorno. Il rapporto Debito/PIL si avvia di gran lena verso il 130%. La disoccupazione giovanile sfiora orma il 39%. La metà dei pensionati riceve meno di mille euro di pensione; uno su dieci non arriva neanche a 500 euro al mese. La ripresa nell'eurozona non giungerà prima del 2014: si confidava nell'ultimo scampolo del 2013, ma niente: stime tagliate. ZAC! In questo scenario, il nuovo Papa ha deciso di prendere il nome di Francesco, ispirandosi a Fratello-Sole-Sorella-Luna, i "beni comuni" da difendere, mentre l'Italia affonda: speriamo che almeno cancelli lo IOR, lo scandalo peggiore di Vaticano SPA.

Che dire? Speriamo bene: se il Poverello d'Assisi si denudò di ogni ricchezza per salvare la Chiesa della sua epoca, auguriamoci che i ragazzi italiani del M5S, a cui guarda con interesse perfino l'Amministrazione Obama, salvino il salvabile di questa povera Italia, dilaniata da 20 anni di guerriglie, ruberie, furti, corruzione eccetera. Restituiamo agli italiani almeno la voglia di partecipare e di guardare al futuro con meno ansia e paure. Francesco d'Assisi aveva un asso nella manica: credeva nella letizia, un bene gratuito ed open source.

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