martedì 5 novembre 2013

Servono la certezza della pena e la riforma della Giustizia. Non il linciaggio del ministro Cancellieri

Il "caso Cancellieri" è una vittoria mediatica dei sedicenti giornalisti "de sinistra"? In parte sì: "cercano di far passare per manettaro (sinistra giustizialista!) chiunque ponga anche una semplice questione di opportunità sull'operato del ministro Cancellieri". Ma il VERO problema è che i sedicenti giornalisti "de sinistra" ci riescono a livello mediatico perché la sinistra non ammette che serve una Riforma della Giustizia. E che la carerazione preventiva è un abuso. Terrificante. Che bisogna ammettere che se vogliamo aiutare tutti - e non solo Giulia Ligresti, ma anche i Cucchi e gli Aldrovandi, anche i ragazzini -, dobbiamo o fare l'amnistia o - ancora meglio (visto che l'amnistia non risolve nulla, siamo di nuovo daccapo fra 6 mesi) - fare la Riforma della Giustizia. Basta con l'abuso della carcerazione preventiva, basta con le abitudini barbare da biechi giustizialisti e da tricoteuse. Serve la Giustizia per tutti. No justice, no peace, dicevano i Movimenti degli anni '60. Ed è così. Senza Riforme, questo Paese è in mano ai Raccomandati. Punto.

La pena deve essere certa, dura ed equa. Il resto sono balle di destra. O di sinistra.

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