lunedì 21 ottobre 2013

#OccupyFuture

Ho girato quasi tutti i centri sociali d'Italia fra gli anni '90 e il 2001. Sono andata a raccontare la "rivoluzione digitale" a chi non sapeva cosa fosse un cavo o una Bbs prima del Web, a fare iniziative per raccogliere soldi per cablare i CS e spiegare loro perché dovessero fare rete invece di fare la fine degli Autonomen tedeschi nelle "riserve indiane". Abbiamo visto crescere una generazione che è sempre connessa, che è digitalmente evoluta e che studia in università, ed è aperta al dialogo con tutti, senza voler zittire nessuno. Spero che il "meglio di questa gioventù" venga ascoltata per ciò che ha da dire, per le storie che ha da raccontare, e non solo per le saracinesche abbassate. "Dare voce a chi non ha voce" era il nostro slogan, dieci anni prima di Indymedia e del primo Hackmeeting. Ragazzi, date voce a chi non ce l'ha, a chi è ultimo fra gli ultimi, a chi non ha mai avuto pari opportunità. L'Italia esprimerà tutto il suo potenziale di creatività, quando non ci sarà più uno steccato invalicabile, una cortina di ferro, fra cittadini di serie A e serie B, ma quando verranno offerte pari opportunità a tutti, fin dall'asilo, in modo che ognuno esprima il suo talento e trovi la sua strada nella vita. Liberamente, pacificamente, e con un pizzico d'ironia. Kotiomkin docet!

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