I dati Istat sulla disoccupazione sono allarmanti: due milioni sono le persone in cerca di lavoro, l'8% (ancora sotto la media Ue del 9,3%). Ma a far un po' rabbrividire, è che la disoccupazione cala come una scure sulla testa di donne e giovani: gli atipici perdono lavoro e sono senza rete (se non raccolgono le briciole del Welfare); le donne pure.
Ma, secondo Francesco Giavazzi, è un po' colpa delle donne, se poi non rientrano nel mondo produttivo. Ormai è la sindrome dello scaricabarile. Ma sì: le donne sono tra le prime a perdere il lavoro (lo dice l'Istat), ed è pure colpa loro se preferiscono fare le mamme o accudire i familiari, invece che rientrare in ufficio o in fabbrica. La quadratura del cerchio? A noi sa di botte piena e moglie ubriaca...
E poi Giavazzi chiede con simpatia 2.0 alle lettrici del Corriere della Sera di spiegargli "perché le donne italiane accettano di sopportare un peso tanto sproporzionato".
Non si preoccupi, Dottor Giavazzi: anche noi glielo spiegheremo. Intanto lei ci illustri perché noi donne siamo le prime ad essere licenziate (qualche sospetto lo abbiamo, ma non vogliamo fare le noiose dietrologhe!). Lei ci interpreti i dati Istat e noi le diremo perché alcune perdono forse la voglia di ricercare un impiego e preferiscono affaticarsi in noiosi lavori domestici... ("noi" in senso lato: non tutte!)
Intravede i soliti sospetti? Il circolo vizioso e il cane che si morde la coda... non le dicono proprio nulla? Alla prossima puntata con il nostro point of view. Femminile e un po' licenzioso (almeno finché non ci licenziano :)
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