sabato 1 settembre 2012

Il voto "usa e getta", dopo l'apologia del "voto utile". Ma siamo sicuri che questa volta è diverso?

Ricordate l'ossimoro "guerra umanitaria"? Fu uno dei più osceni scippi-di-parole compiuto negli anni scorsi. ovviamente fece infuriare i pacifisti, allergici ai calembour. Ora i "liberisti alla tony blair" (in versione alla salamella) devono inventarsi un nuovo trip: visto che "terza via" è un po' abusato (e non ha mai portato fortuna a chi ne parlava), e visto che la GrosseKoalition è difficilmente masticabile, vedremo che ossimoro i vari centristi/migliorisi ci propineranno. Il centrista pretende i voti di SEL (altrimenti vince Mister B) ma poi li considera un "peso" da scaricare (o meglio: li metterebbe tutti in cucina a fare gnocchi fritti, in una sorta di volontariato coercitivo. O ho capito male?). Il voto "usa e getta" è dunque l'ultima frontiera della "sinistra"? O l'ultimo sinistro a chi non ha mai creduto in queste ricette? Ricapitoliamo. Chi era di sinistra negli anni '80 oggi è un precario (se ha mille euro, è perfino un  precario di lusso). Gorby ci dice che il nostro misero stipendio si deve deprezzare del 30% (si augura una bell'inflazione che ci metta a pena acqua?). Poi che dobbiamo votare per la "sua" coalizione, per portare al governo chi già c'è, ma senza più la zavorra di Mister B (che Gorby odia con democratico fervore), magari "sporcandoci le mani" a fare i volontari alle feste del PD, mentre - chessò- un Benigni (che non è un precario, se non di fascia luxury) guadagna lautamente con l'ingresso dei paganti. A quel punto l'Europa si accorge che l'Italia fa "i compiti a casa" (per il centrista è meglio se i compiti sono a carico dei precari... sempre più sfiniti), e ci "premia" con politiche di crescita. Ovviamente i beneficiari della crescita non saranno i precari-riottosi, che dovevano solo votare SEL (leggi: portare acqua al mulino) per fare una GrosseKoalition con l'UDC, ma i "bravi ragazzi" che hanno fatto i volontari alle feste del Piddì, i figli, le amiche... E i precari, di cui sopra? "Felici e sfruttati", direbbe un noto libro. Se ci sembra un film che abbiamo già visto nel '96, nel 2001, nel 2006 e nel 2008 (con il guizzo del voto-utile), temo che il centrista ci dirà che "questa volta è diverso". È sempre diverso, per chi non vive il dramma della precarietà a vita, suppongo.

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