giovedì 27 settembre 2012

Sallusti non è un martire. Ma il giornalismo non si fa nelle aule dei tribunali

Scrive V.Z. su Facebook: "Nessuno pensa a una "impunità per i giornalisti". Ma semplicemente che si giudichi per la diffamazione in sede civile e lì eventualmente "si paghi". E che il trattamento sia lo stesso sia per iscritti all'ordine che normali blogger. E poi magari, oltre al reato d'opinione, diamo pure uno sguardo al marciume dei codici, pieni di privilegi e fattispecie fasciste, come il reato d'opinione è. Compreso il "vilipendio" verso autorità religiose e istituzionali e - sì, anche quello - l'apologia di fascismo, l'ultima norma fascista del dopoguerra".

Ecco, liberi tutti: il giornalismo non si fa nelle aule di tribunali, e se mai via libera alle multe, ma non alla galera! Detto questo, Sallusti martire, no, dai: alla fine, di questo passo, ci tocca rivalutare pure Minzolini. La libertà di stampa deve essere coniugata la correttezza.

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