venerdì 28 settembre 2012

La paura della globalizzazione e i ragazzi in fila per l'iPhone 5. Due facce della stessa medaglia

I ragazzi in fila per l'iPhone 5 non hanno l'aspetto di milionari. Molti sembrano ragazzi della periferia, cassieri del supermercato, baristi, piccoli borghesi. Che cos'è che li spinge a mettersi in tasca un cellulare sborsando fino a 949 euro subito (in Italia) oppure, con le flat, circa 1350 euro in due anni?

L'amore per un dispositivo sexy? La paura.

Il terrore delle Tigri Asiatiche.

L'ansia di prestazione nella globalizzazione. Se Android surclassa Apple iOS grazie alle tigri asiatiche (Samsung, HTC, Lenovo...), i ragazzi che hanno timore di perdere tutto (status symbol, Welfare e tranquillità) si mettono in fila per l'iPhone 5. Si anestetizzano con il brand aspirazionale. Si compiacciono di comprare un prodotto "occidentale", sebbene costruito in Cina. Si cullano nell'illusione della Supremazia dei Ragazzi Bianchi Ricchi protetti dallo scudo dei Brevetti americani.

La paura della globalizzazione e i ragazzi in fila per l'iPhone 5, sono due facce della stessa medaglia: temono che, senza il "portafortuna" da mille euro in tasca, che li rassicura "ancora posso permettermelo", verranno travolti dallo Tsunami dei BRIC e delle altre tigri come la Sud-Corea di Samsung.

Il design, il trade dress, il packaging li tranquillizzano. Come il Propofol sedava le ansie da prestazione di Michael Jackson, ucciso dalla sua passione per gli anestetici.

L'iPhone 5 li anestetizza, impedendo loro di aver paura del futuro. "Eppure le economie vincenti adesso sono proprio quelle asiatiche, mentre sono Europa ed Usa a patire la crisi, e tentano di uscirne introducendo normative protezionistiche a favore delle loro aziende". Rifletteteci...

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