giovedì 12 settembre 2013

Chi critica il mondo anglosassone

Chi fa le pulci al sistema anglosassone, mentre l'economia americana nel secondo trimestre dell'anno ha marciato al passo dell'1,7% (contro previsioni ridimensionate fino allo 0,9%), appare "obsoleto". Il PIL secondo trimestre della Germania mi pare sia +0,7%, peggio perfino del Portogallo. Chi critica il mondo anglosassone, così per partito preso, fa una scelta di campo. Ma poi rischia di infilarsi i  paraocchi. Certo, le responsabilità della finanza anglosassone nella crisi, esistono eccome. Ma la crisi economica degli ultimi anni ha origine in tre fattori concomitanti: la finanza spericolata; la rivoluzione digitale; la Globalizzazione. E sono fattori da non demonizzare, se presi sigolarmente. Ma, insieme, hanno creato una miscela esplosiva.

La crisi è comunque stata un'Opportunità. Per fare piazza pulita delle Economie Zombie, i business decotti. Per portare alla ribalta i nuovi business. Per far capire agli Occidentali, mentre l'ago della bussola si sposta verso i BRICS e l'Asia, che viviamo sopra le nostre possibilità: abbassare la cresta, pedalare, recuperare in competitività / produttività non è un optional.

La crisi, scoppiata nel mondo anglosassone, è servita a farci aprire gli occhi prima dello schianto del Titanic sull'ice-berg. Meglio aprire gli occhi prima, signori: perché il Titanic affonda, l'ice-berg galleggia.

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