martedì 10 dicembre 2013

I conservatori che frenano ogni progresso

Un collaboratore de La Stampa mi ha rimbrottato su Facebook dicendo che  quello tesdesco è un "modello sbagliato". I benpensanti considerano Schroeder un killer di diritti e non l'architetto della Germania dove la disoccupazione è un ricordo degli anni bui. Ma questi intellettuali sono gli stessi che tollerano (!) i super tutelati di serie A e i precari-a-vita di serie B. E tollerano la disoccupazione a due cifre! Perché non li riguarda.

E poi si dicono "di sinistra". Nel mondo dei sogni, temo. Un mondo dove augurano a noi precari di rimanere tali a vita, sperando così loro di non perdere mai un micro privilegio. Beati i poveri in Welfare perché di essi è il regno dei cieli eh? "Conservare tutto per non cambiare niente (perché non sia mai che quei pezzenti di precari ottengano un diritto in più, se è a discapito di un mio privilegio in meno)". Strazianti.

Coloro che si definiscono progressisti e vorrebbero tenere il mondo del lavoro così com'è, con i super-tutelati di serie A e i precari-a-vita di serie B, non sono poi tanto diversi da Cancellieri che dà il suo numero di cellulare solo agli amici da tirar fuori dalle carceri. Sono fan della parrocchietta-dei-diritti, solo per gli intimi. La "sinistra" dà diritti universali; e non è progressista chi vuole conservare tutto per non cambiare mai niente. La Germania ha disoccupazione quasi nulla; la Spagna sta migliorando a vista d'occhio dopo le riforme. L'Italia che ha fatto pessime riforme, concordate con la Cgil, ha il Paese a più alto tasso di precarietà. Chi è di sinistra e chi è un conservatore eh?

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