giovedì 19 dicembre 2013

Ripensare il lavoro

Bene ha fatto Renzi a porre la questione: più lavoro, in cambio di crescenti diritti. Secondo me, andrebbe ripensata anche la scuola pubblica. Servirebbero insegnanti più giovani e più motivati. E, scusatemi- so di attirarmi critiche (anche motivate, ci mancherebbe) -, ma il posto fisso non aiuta la scuola pubblica. Nel senso che oggi tutto - l'aggiornamento professionale - è "lasciato alla volontà dei singoli individui", ma nella scuola è essenziale l'aggiornamento degli skill, la voglia di far fare ai ragazzi concorsi (oggi ci sono olimpiadi di ogni tipo, dalla atematica all'informatica fino al quotidiano in classe: partecipate scuole! Mettetevi in gioco!).

Lascuola deve testare la gamefication intelligente: imparare, essere invogliati a studiare, divertendosi. I quiz di matematica (quelli della Bocconi sono eccezionali) e Grammaland (libretto di grammatica, esilarante, di un laureato alla Normale di Pisa) oltre alle apps di inglese/francese/tedesco: con questi nuovi strumenti potrete migliorare la preparazione dei ragazzi, senza ricorrere a vetusti "metodi maoisti". Costringere qualcuno a studiare, non funziona mai. Cistrinfìgere i professori ad aggiornarsi è pure tempo perso. Togliete il posto fisso, e lo faranno da sè.

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