mercoledì 13 luglio 2011

Cercate un ente inutile da tagliare? La Siae

Sicuramete gli autori della Casta saranno più ferrati di noi sull'argomento, ma se cercate un ente inutile da tagliare, questo è la Siae. Ieri è riuscita a elogiare la Delibera AgCom, sbeffeggiando chi dissente. Ma il problema non è (solo) la Delibera AgCom. Il problema è l'esistenza della SIAE.

La Società Italiana degli Autori e degli Editori (SIAE) rischiava il commissariamento, ma resta sempre a galla. La Siae è contestata a causa del Decreto Bondi che ha ampliato il raggio d’azione dell’Equo compenso (definito l’ultimo balzello italiano), facendo lievitare i costi di lettori Mp3 e hi-tech. Il Decreto Bondi è stato "messo in mora" anche da un semaforo rosso della UE.

In 23 su 27 paesi UE non esiste nulla di simile all’Equo compenso e i colossi hi-tech, da Nokia a Samsung, da Sony Ericsson a Telecom, ne hanno chiesto l’annullamento.

Ma in guai della Siae non finiscono qui. La SIAE “costa agli autori, ai discografici e ai fruitori di opere musicali protette (quindi ai consumatori) 13,5 milioni di euro all’anno“. Lo rivela uno studio dell’Istituto Bruno Leoni che fa i conti in tasca a Siae e a tutte le sue inefficienze.

Secondo una precedente inchiesta di Altroconsumo, il personale Siae è costosissimo, pesa per il 76% sui cont i della società autori ed editori, e i costi della macchina sono esagerati rispetto alla tutela del copyright in Usa e Uk. Infatti i paesi anglosassoni spendono il 17% in meno per il diritto d’autore, mentre la Siae costa 193 milioni di euro all’anno (e così si spiega perché non riesce a rinunciare al famigerato bollino Siae, bocciato dalla Cassazione e dalla Corte europea). Fino allo spettro del commissariamento.

Se volete sfoltire gli enti inutili, la Siae è in prima fila tra quelli da tagliare.

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