domenica 12 febbraio 2012

Mentre Atene brucia, ricordiamoci che i giovani, di fisso, hanno solo la precarietà

I Black Bloc mettono a ferro e fuoco Atene. Ma è come se mettessero al rogo Milton Friedman, la Troika e la Shock economy del capitalismo reganiano/tatcheriano. Ma, secondo il mainstream, i resistenti di Atene sono sfascisti (vestiti di nero come i franchisti di Viva la muerte) da annientare. Da mettere al muro. Da azzerare.

Atene è l'ultima occasione dell'Europa di resistere e dire no alla distruzione del concetto di Welfare State?

Ad Atene la Troika ha detto di fare quello che il governo Monti ha spiegato che farà: lacrime e sangue. Per pagare quei debiti che i loro genitori, non i Black blocs!, hanno contratto.

"Questi giovani "sfigati". Senza pensione. Per molto tempo, per sempre, faranno un lavoro atipico e precario. Sicuramente non "monotono". - scrive Ilvo Diamanti - E, per pagare il debito pubblico accumulato da decenni, dovranno sopportare grandi sacrifici. Per molto tempo ancora."

"Forse, il motivo di tanto accanimento è proprio questo. Perché se il mercato del lavoro è chiuso, il debito pubblico devastante, il sistema pensionistico in fallimento, il futuro dei giovani un buco nero, non è per colpa loro, ma delle generazioni precedenti. Dei loro padri e dei loro nonni. Della generazione di Monti, Fornero e Cancellieri. Della "mia" generazione. Forse è per questo che ce la prendiamo tanto con i giovani.
Per dimenticare e far dimenticare che è colpa nostra".

Ecco se i Black Blocs si vestono a lutto, non è per gridare uno sterile "Viva la muerte" ma per dire che loro a fare i becchini della democrazia e dello Stato sociale, non ci stanno; ma che loro dicono NO ai salvataggi delle banche fatte sulla pelle della povera gente; che loro hanno capito benissimo che la Troika ha le sembianze di un Milton-Friedman che ride nella tomba accompagnato da Chicago Boys redivivi che tagliano nella carne viva dello stato sociale; che azzerare lo Stato sociale europeo equivale a rendere l'Europa il deserto dei diritti.

Però ai giovani greci va anche detto che, se non vogliamo che la Grecia diventi un'immensa Foxconn, forse è meglio seguire l'esempio della Germania: ristrutturare lo stato sociale ed entrare nei CDA.

La Germania è un modello di democrazia, perseguibile. Non è la fine della democrazia come la Cina.

Ciò contro cui bisogna combattere - pacificamente ma senza tregua- sono le "professioni chiuse", il mercato del lavoro blindato (dove si entra solo con il cognome giusto), le fabbriche del consenso e dei curricula. Questi recinti, se non verranno divelti dalla rabbia giovanile, rischiano di rendere l'Italia un paese sudamericano, in cui il merito è un optional (se non sei nella "casta dei figli di") e dove l'ascensore sociale è bloccato per sempre.

Ragazzi, buttate giù questi steccati. Pacficamente, ma con caparbietà. E l'Europa, invece di diventare il Guandong, vi sembrerà una Silicon Valley. PROTESTATE CONTRO I BARONI. Indirizzate la vostra giusta rabbia, la vostra frustrazione, contro tutti i baroni di ogni professione, i quali, per primi, "tendono a riprodursi per via familiare". (Come le "classi dirigenti", d'altronde: professori universitari, giornalisti, politici, liberi professionisti, loro e loro figli....)".

Sono i baroni i nemici della democrazia, quelli che vogliono rendere l'Europa l'Argentina senza classe media, dove i ricchi sono straricchi e i poveri degli affamati. La rabbia e la resistenza, non vanno sprecati... Vanno solo indirizzati verso quei sistemi che paralizzano la società e imbalsamo i poteri. Perché i baroni sono i veri nemici della meritocrazia, sono coloro che "affamano" l'Europa impedendole di crescere e sono coloro che obbligano i cervelli alla fuga. I "baroni" sono le catene delle società chiuse, mefitiche e paralizzate dalla loro stessa paura. Non siate alienati, siate liberi e scatenate la rabbia contro chi vi impedisce di crescere e di esprimere i vostri talenti! Pacifici, ma non mollate: le "baronie" sono i veri aguzzini della democrazia.

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