lunedì 20 maggio 2013

L'assalto di Krugman ai Bocconiani

Siamo d'accordo sul fatto che non avevano valutato quanta recessione avrebbero prodotto le loro manovre di Austerity. Profondissima. Anche il Fmi ha dichiarato che "troppo austerità strangola l'economia", e Lorenzo Bini Smaghi ha scritto un libro dal titolo eloquente: Di Austerity si muore. Ma si è arrivati a questo punto, non perché - come afferma - Paul Krugman, Mister Ondivago Oggi-qui-domani-là, i bocconiani non sanno fare.

Ma siamo arrivati a quiesto punto perché l'Italia e i governi del Sud Europa da 20 anni non vogliono fare le Riforme necessarie. L'altro aspetto negativo è che le manovre correttive sono state  messe in atto troppo tardi, nell'emergenza, quando era in bilico la fiducia dei mercati, e quindi tassare era l'unico modo per risolvere i problemi, evitando il Default.

Inoltre Guido Tabellini ha commentato: "Non possiamo metterci sullo stesso piano di Stati Uniti e Giappone che, ad esempio, possono permettersi di avere una banca centrale alle spalle che li sostiene". Quindi, l'assalto di Krugman ai Bocconiani è fuori luogo, anche se i Bocconiani dovranno lavorare molto per recuperare la fiducia un po' appannata (ma ce la faranno, le competenze non mancano).

 

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