Bologna la dotta, ci ha spiegato ieri Dario Di Vico sul Corriere della Sera, non esiste più: mettiamoci il cuore in pace. O comunque Bologna si è secolarizzata, come Firenze, Prato e le regioni rosse. Il pressing però cresceva: le dimissioni di Delbono (pare, merito di Prodi) fanno tirare un sospiro di sollievo a tanti.
Perfino dalle colonne de Il Riformista Ritanna Armeni aveva chiesto la testa del primo cittadino di Bologna, travolto dall'imbarazzante Cinzia-Gate: imbarazzante, non per i soliti dettagli privati-dati-in pasto-al-pubblico (ben prima dell'Affaire Marrazzo, la privacy è la Cenerentola di questi anni...), ma per i dubbi sollevati in merito alla "disinvolta" gestione di risorse pubbliche, diarie, bancomat (ma le eventuali accuse di peculato e truffa aggravata sono materia giudiziaria).
Armeni però ha sollevato il velo sul punto centrale del Cinzia-gate: “Maschilismo, offesa della dignità della donna: si dovrebbe dimettere". Altro che il "Caro Flavio, tu hai una vita privata complicata, fatta di donne e figli..." di Alfredo Cazzola: qui ci sarebbe sotto di più, un machismo pesante.
C'è forse una questione morale interna al Pd? (E come dimostra il ritorno-del-velinismo per le Regionali, anche nel Pdl?)
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