Non se ne può più di sentir dire: «l'uomo non ci lascia fare», «gli uomini ci boicottano», «il maschio è padrone». Altro che vittimismo, è l'ora di darsi una mossa. Lo dice l'Avvocato Annamaria Bernardini De Pace e il discorso fila (Corriere della Sera, 31-12-2009).
Ma quali lagne? Ognuna si prende le proprie cose e responsabilità, senza lagne; e delle "eventuali lamentele" del ministro Carfagna, per farsi bella a sinistra? (Mah!), non sappiamo. Certo è che, se in molte professioni le donne hanno raggiunto la parità (soprattutto in materie umanistico-giuridiche e anche in tanti settori come alcuni rami della medicina...), di strada c'è da percorrere in altri mercati dove il Gender Gap cresce, invece di essere colmato. Senza lagne, che non ci appartengono, senza inutili commissioni, ma cercando la strada per centrare i problemi.
Fotografare le situazioni, confrontarle con il resto d'Europa, dell'Ocse e del G20, e proporre soluzioni, non significa lagnarsi. Si lagna solo chi non osserva la realtà e crede che le donne che fanno carriera (politica, soprattutto) per "meriti altri", rispetto al proprio Curriculum vitae, siano solo un incidente (mediatico? o reale?) di percorso degli ultimi sei mesi di vita italiana. Contro le accuse di mignottocrazia e vittimismo, facce speculari della stessa medaglia, c'è solo una via: meritocrazia, purché funzioni. E laddove il principio non regge, bisognerà bypassare gli ostacoli (quote rosa? più tele-lavoro e part-time? altro?). Più donne iscritte a facoltà come informatica, ingegneria, economia, fisica, matematica e chimica, sarebbero poi un auspicio per tutt*.
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