mercoledì 26 maggio 2010

Istat, la crisi si abbatte su giovani, Neet e donne: la laurea è lo scudo anti-crisi

Il Rapporto Istat afferma che le penalizzate sono le donne, soprattutto se hanno figli. Il loro tasso di occupazione è calato l'anno scorso al 46,4%, contro una media europea che oltrepassa il 58%. Tra i 27 solo Malta fa peggio di noi. In Italia, per le donne conta il titolo di studio: le laureate mantengono o trovano nuovo lavoro. Fra le donne laureate la percentuale di occupazione sfiora la media europea.

L'Italia però non è neanche un paese per giovani: hanno perso lavoro i precari, con contratti a termine o a progetto. Ma c'è un "però". La disoccupazione è un conto; ma non cercare nuove "finestre di opportunità" (corsi di formazione, informatizzazione...) durante la disoccupazione è un altro.

I bamboccioni? Ci sono eccome: non studiano nè lavorano. I Neet italiani sono un record non invidiabile. Durante i periodi di disoccupazione, la formazione dovrebbe essere il salvagente contro la crisi.

2 commenti:

  1. Tra gli stessi dati forniti dall’Istat troviamo 4,6 milioni di lavoratori sottoinquadrati rispetto ai loro titoli di studio. Rispetto al 2004, il fenomeno del sottoinquadramento interessa oltre un milione di persone in più. I sottoinquadrati sono giovani per il 31% (+6,8% rispetto al 2004).
    Tra i disoccupati che vivono in famiglia ci sono molti giovani con titoli di studio elevati che aspirano alla possibilità di inserirsi in lavori che possano riconoscere un qualche merito per i loro studi, ma i ritardi di inserimento aumentano le difficoltà. Anche l’accettazione di piccole attività precarie è svolto in attesa di una migliore.
    Intanto nel nostro paese si è teorizzato il blocco del turn over, l’assenza di concorsi pubblici e l’aumento dell’età pensionabile. Questo significa far saltare possibilità di occupazione qualificata ad un’intera generazione. Mi sembra che sia da destra come da sinistra si suona la stessa musica sul fronte dell’impiego pubblico.
    Nel contempo abbiamo la realtà dei lavoratori extracomunitari, i lavori rifiutati dai giovani che sperano in qualcosa di meglio vengono occupati dai disperati che sono disposti ad accettare qualsiasi tipo di lavoro; si possono scoprire anche realtà di lavoratori extracomunitari con elevata cultura che sono disposti ad accettare qualsiasi tipo di occupazione.
    La proletarizzazione moderna ormai non ha più le regole del passato; non solo per ceto, per livelli di istruzione, ma anche per degli strani e capricciosi livelli di fortuna. Un giovane con due lauree, sprovvisto di “santi raccomandatari” e di fortuna, può trovarsi a dovere accettare un qualsiasi lavoro di magazziniere o imbianchino, oppure deve aspettare in casa in attesa che arrivi qualche assunzione privata o che il ministro Brunetta ricominci a parlare di concorso day.
    francesco zaffuto www.lacrisi2009.com

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  2. www.lacrisi2009.com : molto interessante il blog! Su Marchionne si' o no, la sfida inizia ora. Il vero problema e' che e' un "patto diseguale":
    http://www.repubblica.it/economia/2011/01/15/news/patto_diseguale-11242599
    La soluzione? Premere per ottenere "la versione italiana della Mitbestimmung, cioè la co-gestione conquistata da decenni dai sindacati tedeschi della Ig-Metall, presenti nei consigli di sorveglianza della Volkswagen, oppure la partecipazione all'azionariato ottenuta dai sindacati americani dell'Uaw, presenti nei consigli di amministrazione con il 63% della Chrysler".
    Anche sul precariato all'italiana (il peggiore d'Europa), alziamo la testa e guardiamo agli altri paesi UE: una soluzione va trovata! E non il solito Spaghetti-win-win, dove a perdere sono solo i piu' deboli, e a vincere gli "Usual Suspects"!

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