domenica 25 ottobre 2009

La videocratica mercificazione di donne e transgender pervade la società italiana: è vero che "Basta apparire"? Dieci domande ai media italiani

Nell'inquietante vicenda del governatore del Lazio, Piero Marrazzo, ritroviamo un fil rouge che lega questa torbida vicenda (fatta di ricatti e istituzioni allo sbaraglio) alla stagione di "scandali, escort, ricattabilità e sesso mercificato" che invade i media italiani fin dalla coraggiosa lettera di Veronica Lario contro il ciarpame. In un'Italia dove delle "donne, i cavalier, le armi e gli amori" dell'immaginifico Ludovico Ariosto non è rimasto che uno sbiadito e farisaico ricordo, calpestato da una pesante e deprimente mercificazione dei corpi.

Nell'Italia che ha deciso di riportare l'orologio delle donne (e del movimento Lgbt) indietro di 60 anni (se non di più), c'è qualcosa di grottesco, ipocrita e fasullo. Qualcosa che ci lascia disarmate, ma poi ci fa arrabbiare profondamente: qualcosa che vogliamo spazzare via, una volta per tutte, per il bene dei nostri figli e nipoti.

Innanzitutto, osserviamo il ritorno alla stagione (che speravamo superata) dei vizi privati e pubbliche virtù, dove al dovere della verità e della trasparenza (ah, la glasnost!) si stanno sostituendo ipocrisia e atteggiamenti farisaici: ai comizi l'establishment presenta la famigliola (anche allargata), mentre in privato vive una (legittima!, ma, ahime', nascosta e, ergo, ricattabile) Second Life. Come se i piani (pubblico e privato), tenuti artificiosamente separati, non potessero mai convergere e intersecarsi, creando invece un insidioso loop e una allarmante "falla nel sistema".

Ecco allora dieci semplici domande ai media italiani. A cui sarebbe utile trovare in fretta delle risposte, prima di essere (tutti) travolti da una valanga di gossip, torbidumi e ricatti vari, da cui non tutti forse hanno la schiena dritta per uscirne vivi e senza ammaccature. Ovviamente, ci auguriamo che nessuno, in questa dirty war, ci rimetta le penne, la dignità e la rispettabilità.

1) In una stagione di (vera o presunta) militarizzazione dello scontro mediatico (per fortuna solo a parole, perché questo paese ne ha vissute di ben più pesanti!), come si poteva pensare che gli attacchi (pur legittimi) alla vita privata di una parte politica, non avrebbero avuto ripercussioni anche sulla parte avversa?

2) Chi è così super partes da poter scagliare la prima pietra: è una frase di circostanza o ha un suo fondamento?

3) Se un politico sa di avere il "classico scheletro nell'armadio", perché non fa coming out (con consapevolezza e maturità), prima di essere travolto dall'inevitabile scandalo?

4) Era così difficile prevedere il "chi la fa, l'aspetti" durante uno scontro così duro e senza esclusione di colpi?

In secondo luogo, ci imbarazza e rattrista la continua, strenua, negazione di pari rispettabilità e pari opportunità per Transgender e Omosessuali: come se soltanto la sessualità etero fosse degna di rappresentazione nella Societé du Spectacle della polique-politicienne italiana. Transgender, Gay e Lesbiche lottano ogni giorno in Italia per essere rispettati e per ottenere diritti, come già avviene in diversi paesi europei: parliamo di diritti basic, come per esempio la richiesta di Legge contro l'omofobia o sui Pacs (o i successivi Dico). Il tutto mentre nella Germania della conservatrice Angela Merkel vediamo omosessuali (dichiarati, rispettati e sereni) al potere: senza drammi!

5) Perché in Italia c'è solo pruderie e non reale rispetto verso chi non è etero?

6) Perché i corpi di Trans e LGBT (come per altro i corpi delle donne, nella vicenda delle escort berlusconiane) vengono invece esposti solo come carne da macello (ai fini dell'audience) e scagliati come corpi contundenti nello scontro politico?

7) La compra-vendita dei corpi avviene ovunque e ad ogni ora del giorno e della notte: Perché la sessualità mercificata continua ad attirare tanto, in maniera esibizionistica e ipocrita in Italia?

Il velinismo non è solo di destra e non è solo femminile. Quando ci scandalizziamo dell'estetica ridotta a passpartout per il potere, scordiamo che ci sono anche altri "ascensori sociali", non meno inquietanti. In Europa si diventa politici, in genere, in base a un curriculum, ottenuto sul campo. In Italia (da anni!) vediamo giornalisti e velini vari (anche maschi, e di tutte le parti politiche) che diventano politici, solo per la visibilità conquistata in Tv, senza nessun altro (o quasi) merito e cursus honorum.

8) Ha ragione Videocracy a denunciare che in Italia basta apparire?

9) Le vicende Berlusconi-Marrazzo (pur gestite politicamente agli antipodi - con l'auto-sospensione del politico del Pd in attesa delle dimissioni -) dimostrano l'inesorabile fine della privacy nel Belpaese: perché non ammettere che nel mondo digitale il diritto alla riservatezza non esiste più, ma al contrario sta diventando solo un'arma nelle mani degli avversari politici e dei servizi segreti?

10) Perché non trasformare il gossip strisciante in un legittimo diritto alla trasparenza?

Infine, una battuta (un po' cattiva e politically incorrect!) su via Gradoli: From Marx to Sex market: dai Compagni-che-sbagliano alla mercificazione dei corpi?

Speriamo che la politica italiana scopra la bellezza del sesso libero, la trasparenza del coming out, la denuncia di ogni sopraffazione e ogni ricatto, il potere dell'emancipazione e della liberazione sessuale, e il doveroso rispetto verso Transgender, Gay e lesbiche, donne e disabili. Solo con una rivoluzione copernicana dell'immaginario e della (sub)cultura italiana, forse, sarà possibile uscire da questa stagione di veleni, poison pills e ricatti, recuperando trasparenza e rispetto verso tutt*.


Update 27/10/2009: Due spunti di riflessione:
- IERI D'ADDARIO OGGI MARRAZZO / Un boomerang per i farisei (IlSole24Ore.com)
- La macchina del Fango (di G. d'Avanzo La Repubblica)

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