giovedì 16 dicembre 2010

Se Gianfranco Fini vi porgesse le scuse per la macelleria messicana di Genova/G8, le accettereste?

"I colleghi che gridavano Sieg Heil ci fanno vergognare o no? I colleghi che avrebbero minacciato di stupro le signorine antagoniste meritano la nostra esecrazione o no? I colleghi che si accanivano con trenta manganellate sul primo che passava senza sapere se era solo solo un povero illuso pacifista o un violento vero, hanno sbagliato o no? La collega che al telefono con il 118 di Genova, riferendosi alla Diaz, parla di 1 a 0 dimostra di essere intelligente?".

Queste cose non le ha dette Massimo D'Alema, le cui scuse per analoghi episodi a Napoli nel 2001 non ci risultano pervenute (in caso contrario, opss...). Le ha scritte l'ultimo numero di "Caffeina", il mensile diretto da Filippo Rossi - che esce proprio nei giorni in cui Roma è messa a ferro e fuoco dalla guerriglia Black blocs... Quindi, anche con una certa dose di coraggio (il ministro MaryStar Gelmini, che odia il '68, sarà saltata sulla sedia!). Per Filippo Rossi il G8 fu "un dramma nazionale".

Se Gianfranco Fini vi porgesse le scuse per la macelleria messicana di Genova/G8, le accettereste? Personalmente apprezzo l'onestà intellettuale di averle porte. 2001-2011, un decennio di traumi, iter processuali, collette per avvocati, forse non è passato invano. Da quanto raccontano i cablogrammi di WikiLeaks: a Genova/G8 si verificarono abusi di diritti umani. Sì, fu una macelleria...
M.C.

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