giovedì 20 ottobre 2011

La mamma che giustifica il figlio ribelle

Ma questi "figli", di chi sono? Sono quelli abbandonati davanti alla TV da 0 ai 7 anni? Quelli che i genitori incentivano a rubacchiare le "carte dei Pokemon" ai coetanei, perché "bisogna pur campare e tutto non si può acquistare" (lo ho sentito dire da una caporedattrice di un giornale di sinistra, con le mie orecchie: "vivere d'espedienti aiuta")? A mio figlio ho disegnato 100 trenini al giorno per 24 mesi (con grande fatica personale), ho letto tanti librini fono ai 5 anni (poi ha imparato a leggere da sé), e ho insegnato i fondamentali (della matematica, dell'italiano, dello studio - storia e geografia - e dell'educazione civica: "Chi rompe paga")... Ma la maggior parte dei genitori che vedo in giro, delega - delega - delega. E pensa alla propria felicità personale, egocentrica ed egoriferita (separazioni, divorzi, girandole di fidanzamenti a vanvera...), senza mai pensare alla serenità dei figli.

Poi, quando questi, isolati nei loro micromondi, compressi nelle loro monadi chiuse dalle cuffiette del finto iPod, rispondono alla sordità di un mondo che non li ascolta e li esclude, con una violenza inaudita (ammazzando i genitori, o peggio la fidanzata, o ancora devastando città e stadi...), come casseur e riot-tosi impazziti, i genitori cadono giù dalle nubi. Ed esplode il familismo amorale: "Mio figlio? Non può essere!".

Berlusconi è un danno per lo stato della democrazia italiana. Il Berlusconismo è un problema. Ma l'Italia è marcia. Una società che, quando muore Steve Jobs, non pensa ad altro che mettersi in fila per acquistare un telefonino nuovo... (4 milioni di iPhone 4S venduti in 72 ore), è una società malata.

L'Occidente è in declino, perché c'è del marcio nei gangli della Società. E' un mondo corrotto e fasullo. E i ribelli violenti sono lo specchio di questa società, profondamente malata.

M.C.

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