martedì 2 novembre 2010

Berlusconi, Cecco Angiolieri e... l'omofobia!

Ecco qui il Berlusconi-pensiero: vorremmo sapere cosa ne pensano Guido Westerwelle, leader e vice-cancelliere tedesco del partito dei liberali, l'FDP, e Jòhanna Sigurðardóttir, premier islandese. Il think tank berlusconiano si può tradurre in due massime: primo, meglio guardare le donne (anche mionorenni?) che essere omosessuale; e poi, il buon vecchio Cecco Angiolieri con il suo "Si fosse Cecco com'i' sono e fui, torrei le donne giovani e leggiadre: le zoppe e vecchie lasserei altrui". La destra passa da Milton Friedman al Sexting e al bunga bunga: l'Iron lady Maggie Tatcher e il vecchio Kissinger - di fronte a un simile scenario - non parlerebbero di declino?

Oh, che modernità! Il senese Cecco Angiolieri era (ed è) adorabile, ma certe frasi sulla bocca di un Presidente del Consiglio (che dovrebbe essere Presidente di TUTTI gli italiani, Lgbt inclusi) non stanno bene: sono o.b.s.o.l.e.t.e. Da Ancien Régime. Omofobe è dir troppo? Forse le avrebbe dette mio nonno, nato nel 1906... Ma non era Premier, solo un professore universitario, bon vivant e collezionista (e anche anacronistico: ma non omofobo, solo cattolico :)

Riporta Gay.it: “'Salò e le 120 giornate di Sodoma'
(ndr: di Pier PaoloPasolini) potrebbe essere trasmesso oggi e sembrare un servizio di Report". Nel 35ennale dalla morte di Pasolini, mister Berlusconi, le sue parole come suonano scontate (perché non dice mai niente di nuovo, che sappia stupirci, positivamente intendo) e vetero...
M.C.


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