Chissà se il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna, la cui campagna contro Cosentino è coraggiosa e seria, ha ripensato al paragone di Luca Cordero di Montezemolo sul governo-cinepanettone. L'ex "calendarista" (ma siamo sicuri che esista questo orrido neologismo?), laureata in Legge, già chiacchierato-fil-rouge in "Mignottocrazia. La sera andavamo a ministre" dello sferzante e attualissimo Paolo Guzzanti, - nonostante il riscatto al ministero (grazie alla prima legge italiana contro gli stalker e grazie a una seria campagna contro l'omofobia, che è piaciuta ai movimenti Lgbt) - forse ci ha riflettuto.
Ai ministeri, alle cattedre, ai posti di lavoro e alle candidature conviene sempre arrivare per merito, e non via scorciatoie. Mai. Perché? Semplice: perché il potere (in Italia maschilista) prima o poi si vendica: e si vendica soprattutto contro le donne (più sono belle, più pagano: ministro, accadde anche a M. Monroe!). Le scorciatoie non convengono per questione di etica (avere la schiena dritta), ma non convengono neanche per questione di opportunità (perché gli eventuali "favori o elargizioni discrezionali" diventano materia di ricatto, spada di Damocle, pungolo, coltello alla gola... chiamatelo come vi pare!). Sono convinta che il ministro Carfagna, con il piglio sicuro di questi giorni, saprà difendersi anche contro eventuali malignità, calunnie, dicerie e campagne stampa (il metodo-Boffo contro le donne è ancora più spietato: ne sa qualcosa la martoriata compagna del Presidente della Camera, Gianfranco Fini).
Un solo consiglio al ministro Carfagna: nel Cinepanettone, non faccia la comparsa! Sia lei protagonista! E dica la verità: la migliore arma che ha a disposizione contro le maldicenze.
Se Mara Carfagna racconterà la sua verità, avrà l'appoggio delle donne vere. Perché raccontare come si diventa ministre nell'Italia di oggi, sarebbe dire che il Re è nudo. E chiunque abbia il coraggio di dirlo, merita rispetto. Soprattutto se poi si impegna contro Cosentino e contro il malaffare nei partiti. Gli errori di gioventù, ministro, si possono sempre riscattare: l'importante è ammettere l'errore (se ci si è sbagliate; non so se sia il suo caso...) e voltare pagina per sempre. Magari battendosi, poi, per una seria selezione delle donne in politica: Carfagna e Meloni possono farlo a destra. Speriamo che altre giovani coraggiose lo facciano a sinistra: perché lì neanche al ministero finiscono le donne (e poi sono le solite facce da decenni, tranne rarissimi casi).
Nei cinepanettoni (i filmettoni stile Vanzina pre-natalizi) le donne sono o strappone o strepitose da copertina, ma rigorosamente comparse. Senza possibilità di parola.
Ministro, prenda la parola e ci stupisca :)
Non si preoccupi certe cose avvengono ovunque e le donne potranno prendere il suo esempio per coraggiosi coming out in tutti i posti di lavoro (anche in territori tradizionalmente di sinistra). Questa sì che sarebbe una Revolution en rose... E una vera campagna elettorale per la democrazia.
M.C.
GUARDA ELIO E LE STORIE TESE: W LA CARFAGNA (Parodia a Parla con me)
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