venerdì 19 novembre 2010

Tina Brown, Born(a) to Win

Born(a) to Win non è uno strafalcione come si fa con la tastiera, nell'era delle news veloci online, senza più le sante corretrici di bozze. Born(a) to Win è il felice anagramma della Signora della Stampa, divenuta Signora dell'Online e ora tornata alle origini con l'acquisizione di Newsweek: Tina Brown. Tina ha battuto Arianna: il Daily Beast, fondato dalla ex direttrice di Vanity Fair e del New Yorker, ha acquisito il malandato Newsweek, settimanale del prestigioso club dei newsmagazine più patinati e influenti del mondo. Com'è finito così male in arnese il Newsweek, tanto da farsi acquistare da un sito Web, nato da poco? È la crisi della stampa, bellezza!

In realtà non c'è nulla di bello a vedere fallire un settimanale prestigioso; però c'è tanto da imparare da questa lezione. Innanzitutto dalla fusione Newsweek e Daily Beast nasce un’unica impresa editoriale: la Newsweek Daily Beast Company. E Tina Brown sarà (potente e temuta) direttora di entrambe le testate.

In secondo luogo, chiusi i brindisi di rito, è l'ora di consumare l'unione. Newsweek, dopo l'emorragia dei suoi giornalisti (a fine settembre Howard Fineman, capo del servizio politico di Newsweek, era passato proprio allo Huffington Post) "è ormai lo scheletro di quello che era un tempo". Ma è sulle macerie che si costruisce il nuovo.

Con i talenti provenienti dalla carta stampata e "con le energie dei nativi digitali della nostra redazione riusciremo a far rifiorire l’antica gloria di Newsweek" ha detto Tina Brown, nata per vincere (born to win). "L’esperienza accumulata online negli ultimi due anni ci permetterà di guardare alla carta stampata da un punto di vista nuovo e rinfrescato, come quello di un emigrato che guarda alla sua veccchia patria con nuovi occhi", ha spiegato "Questo creerà una nuova energia e dal punto di vista del business offrirà una doppia piattaforma di marketing".

Di Tina Brown e Arianna Huffington, il mondo forse non sarà pieno. Però mi domando: perché i giornali non si affidano più spesso a capi donne, capaci di sfruttare al massimo il Fattore D? In grado di rinascere dalle ceneri della fenice e guardare, come i bambini, il mondo con occhi nuovi? Certe donne, anche dopo vicissitudini professionali, batoste sentimentali o fallimenti coniugali, ripartono (alcune con umiltà, altre meno) da zero. Sanno azzerare senza troppi rimpianti. E poi vanno alla conquista del mondo, senza guardarsi eccessivamente indietro (almeno, apparentemente; poi dentro di sé, guardano eccome, evitano i vecchi errori, prevengono le trappole, non si fanno fregare dalle minestre riscaldate...).

La stampa è una Vecchia Signora, e certe donne sanno dirigerla meglio di certi uomini. A volte succede: è la womenomics! E a volte va provata come certe creme miracolose, che magari non fanno passare le rughe ma ti rilassano con quel profumo delicato e che sa di buono... Ma le europee devono spesso varcare l'Atlantico per conquistare il successo (o almeno provarci)?

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