Mentre piovono pacchi-bomba nelle cancellerie di mezzo mondo, una domanda sorge spontanea: per gli anarchici greci (ammesso che sia loro tale infausta idea) ha più senso spedire un pacco-bomba a Sarkozy o a Merkel (pacco che verrà aperto e deflagherà fra le mani di una segretaria da poche centinaia di euro al mese, e che lascerà la famiglia senza uno stipendio...) rispetto a difendere Sakineh dall'ira iraniana dei dittatori fondamentalisti?
A tanto zelo anti-democratico, non corrisponde uno zelo anti-torturatori e/o anti-dittatori? Non sto incitando alla violenza, anzi.
Però osservo che una volta gli anarchici greci erano contro i Colonnelli fascisti. Oggi forse Alekos Panagulis (il protagonista di "Un uomo" di Oriana Fallaci) sarebbe contro Ahmadinejad, contro la Cina dove un operaio Foxconn guadagna 51 centesimi di dollaro all'ora. E non contro Sarkozy-che-ha-tolto-il-bourqa alle donne islamiche e che vuole mettere la Tobin-Tax alla speculazione finanziaria (uno dei temi hot a Genova G8, o no?). Poi, dissentire da Sarkozy è sacrosanto, manifestare contro le politiche ritenute ingiuste altrettanto, ma immolarsi (il penale è personale!) mi sembra folle. Il pacco-bomba, no grazie.
Just my 2 cents,
M.C.
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