lunedì 15 novembre 2010

Milano, lab 2.0 del Nord (ma il terzo incomodo cova, eccome!)

Pisapia vince a Milano: sarà lui a sfidare Moratti (non a sorpresa; come Vendola rischia di vincere le Primarie del PD: grazie soprattutto alle donne). Non è una sorpresa perché in questi anni, anche grazie a mille battaglie e raccolte firme (anche de La Repubblica), è inutile ripeterlo: il PD si è spostato a sinistra, cannibalizzando la vecchia (e inglobando la nuova) Rifondazione. PD svolta a sinistra? E il centro?

Il centro presenterà, qui già più a sorpresa (ma no, neanche troppo!), il terzo incomodo. Il Bloomberg (in quanto imprenditore) meneghino, colui che - solo - può battere il berlusconismo, essendone stato un Sindaco di punta per poi prenderne le distanze. Milano è il Laboratorio del Nord: la battaglia elettorale sarà Pisapia vs. Moratti vs. ...Albertini (E Bossi che farà?) - come nel 2012 Obama dovrà vedersela contro un candidato repubblicano populista ...e Mister Bloomberg? -.

Dopo 20 anni di "trame di palazzo, guerre televisive, macchine del fango e altre porcherie", torna la voglia di libertà e partecipazione: Pisapia è forse "troppo ideologico" per i pragmatici milanesi, ma se farà (e la farà!) una buona campagna elettorale, saprà ricucire 20 anni di ferite con la sinistra e la città dimenticata.

Milano è una città che vuole ripartire, ritrovando la sua meravigliosa, ironica e vitalissima energia degli anni '50-'60. L'Anno Zero forse è arrivato. Da milanese me lo auguro proprio. Auguro a Pisapia di saper raccogliere la migliore tradizione della sinistra meneghina. Chiunque vinca, mi auguro che salvi l'Archivio Moroni, il vero fil-rouge di un'intera generazione che ai milanesi ha fatto paura e un po' schifo (suvvia ammettiamolo!), ma che invece ha saputo dare a Milano quella mano di vernice punk-Underground (anglosassone, sia newyorchese che londinese) che la Milano istituzionale ha sempre tentato di azzerare o rigettare, come la polvere, sotto il tappeto. Per Milano Expo 2015 può essere un'occasione di rilancio se sarà un'esposizione digitale di grande livello, centrata sull'IT, sulla cultura (La Scala non sia solo il 7 dicembre!) e sull'innovazione con le radici nella tradizione (quella illuminista di Cesare Beccaria e dei fratelli Verri). Altrimenti sarà un'esposizione provincialotta, dal tocco brianzolo: magari folk, ma non degna della Milano che tutti vorremmo rivedere alla ribalta. Per cancellare 20 anni d'imbarbarimento, bunga bunga e quant'altro. Milano, alzati e cammina :)

Sopprattutto spero che emerga dal confronto elettorale e dai comitati elettorali il FATTORE D, il potere gentile della womenomics che da anni manda avanti la Milano più creativa e 2.0. Ragazze, è il vostro momento!
M.C.

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