Ognuno rispetti le scelte altrui. Rispettiamo le donne che, senza rinunciare alla maternità, non vogliono il bambino e lo danno in adozione fin da subito. Ma chiediamo anche rispetto per le donne che decidono liberamente di abortire in base alla Legge 194. Con o senza aborto chimico.
Leggiamo Isabella Bossi Fedrigotti che, sul Corriere della Sera, parla di "fiera degli eccessi", che spaziano dai funerali per i feti abortiti con la RU486 ai sit-in nelle cliniche.
Ha ragione Fedrigotti: questa fiera degli eccessi è contro l'aborto, ma anche - e soprattutto - contro le donne, contro l'autodeterminazione e l'emancipazione femminile.
Ci riporta indietro di decenni! Ma, proprio per scongiurare gli aborti clandestini (coi ferri da calza e pompe da bicicletta, ben prima dei viaggi in Inghilterra...) in cui sono morte o hanno rischiato la vita tante nostre amiche, mamme, cugine e zie, chiediamo oggi il rispetto pieno della Legge 194.
L'aborto, chimico o non chimico, è sempre quello: chi fa le crociate anti pillola RU486, fa una crociata contro una legge dello stato e contro le donne. Perché sono quasi tutti uomini a brandire come una clava questo tema delicato, senza avere il coraggio di impugnare la legge 194?
Paura di perdere i consensi? O solo slogan da "anime belle" per conquistare credibilità in certi ambienti?
In un paese dove non si riesce a venire a capo della feroce piaga dei morti sul lavoro; dove le mamme e i bambini nati hanno sempre meno (e sempre più scadenti) servizi, la "fiera degli eccessi" sembra proprio una beffa. Ancora una volta sul corpo delle donne...
Leggi: La pillola per l'aborto e la fiera degli eccessi I. Bossi Fedrigotti
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