mercoledì 7 aprile 2010

Videocracy in rosa e le "hostess dell'informazione": il giornalismo senza meritocrazia non è "cane da guardia" del potere

Sono state (e alcune sono tuttora) belle, forse oltre gli standard Bbc, le tele-giornaste dei TG della Rai. Come le hostess Alitalia, famose nel mondo per la loro avvenenza. Ma la camicetta sbottonata al "punto giusto", il "paio di gambe" sotto il tavolo trasparente, lo "sguardo seducente", i ritocchini, il porgere le notizie con "tono carezzevole" e talora lo "sguardo ammiccante", hanno fatto il loro bene? Ma soprattutto hanno fatto il "bene" del giornalismo dalla schiena dritta e watch-dog? Quante di loro diventeranno direttori di Tg con l'autorevolezza di Bianca Berlinguer (mai ammiccante e carezzevole)?

Se la Rai non è la Bbc, non è solo responsabilità di improbabili direttorissimi (che s'inventano ancor meno autorevoli ed evanescenti editoriali non di carta) e sgomitanti redattori maschi. La meritocrazia insomma non è un optional.

Diciamo la verità: le tele-giornaliste italiane, tutte troppo belle (mai brutte, pura casualità?), sono tutte-tutte autorevoli (come Berlinguer, Botteri, Maggioni e Gabanelli... tanto per citare le più famose!) o a volte hanno strizzato l'occhio al ruolo incerto di "hostess dell’informazione" come tempo fa ha scritto con consueta ironia e chirurgica spietatezza il più famoso critico televisivo italiano, Aldo Grasso?

Fare carriera con lottizzazioni e bellezza, paga? Oppure fa deragliare l'autorevolezza?

Il tempo passa inesorabile e senza pietas per tutti: costruire una carriera sull'avvenenza e sulla gioventù è un'arma a doppio taglio. Prima o poi si ritorcerà contro le donne che ci "hanno giocato su". Perché ci sarà sempre una donna più seducente, più ammiccante, più carina di noi: ma soprattutto più giovane e più propensa a compromessi di tutte noi. E il rischio è quello di essere messe in soffitta come Marx e le vecchie ciabatte, senza che nessuno si ricordi del nostro lavoro. Ne vale la pena?

Con questo chiudiamo l'auto-referenziale trittico sulle donne in Tv. La video-cracy impera dai Tg al talk-show. Denunciarlo è come scoprire l'acqua calda: banale :(

Però metterlo nero su bianco, può essere utile e istruttivo per le giovani tele-giornaliste di domani (largo alle giovani: toccherà a voi, ragazze!): puntate solo e soltanto sulla meritocrazia, e mai (mai!) su tessere, lottizzazioni e bellezza.

Dum loquimur, fugit invida aetas (Orazio)

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