martedì 11 gennaio 2011

Perché agli italiani fa paura il Toyotismo? A me farebbe più paura il tom-fordismo o il Foxconn-ismo...

Se non capisco l'arroganza di certe battute di Mister Marchionne, non capisco cosa faccia paura ai sindacati italiani del modello Toyota. Il Toyotismo ha portato il Giappone a superare il modello Fordista, morto e sepolto nel XX secolo. Nel Post-fordismo vincono la meritocrazia e il Just in time. Certo, forse sarebbe meglio spiegare agli operai Fiat cosa è il Toyotismo, perché é migliore del "metodo Mirafiori" (almeno in termini di vendite), invece di sparare sul "No referendum, no party"... E poi ha ragione Susanna Camusso: "Se vince il sì, dobbiamo stare nelle fabbriche, altrimenti si apre un vuoto". Perché il vuoto in politica viene sempre riempito: e spesso non dai "migliori". Il Fattore D in fabbrica forse aiuterebbe di più ad avere un approccio laico e pragmatico, rispetto all'escalation-di-testosterone di certe uscite pubbliche (poco ispirate al buon senso) di troppi.

Scrive Wikipedia: " Toyota Production System, detto anche, in alcune pubblicazioni accademiche, Toyotismo, è un metodo di organizzazione della produzione derivato da una filosofia diversa e per alcuni aspetti alternativa alla produzione di massa, ovvero alla produzione in serie e spesso su larga scala basata sulla catena di montaggio di Henry Ford.

Il nome deriva dal fatto che essa è stata inventata negli anni 1940-1950 presso la Toyota, da Sakichi Toyoda, Kiichiro Toyoda, ed in particolare dal giovane ingegnere Taiichi Ohno. Alla base del TPS si trova l'idea di 'fare di più con meno', cioè di utilizzare le (poche) risorse disponibili nel modo più produttivo possibile con l'obiettivo di incrementare drasticamente la produttività della fabbrica. La Toyota, nell'immediato dopo-guerra, si trovava in condizioni gravissime di mancanza di risorse, come peraltro gran parte dell'industria del Giappone, uscito sconfitto e stremato da una guerra devastante.

Esso si basa su 5 principi puntando su un concetto apparentemente semplice: l'eliminazione di ogni tipo di spreco (Muda) che inevitabilmente accompagna ogni fase di un processo produttivo.

Principi:

  1. identificare il valore per il cliente
  2. comprendere il processo di creazione del valore
  3. creare il flusso del valore
  4. far tirare il flusso del valore dal cliente
  5. ricercare la perfezione

Più precisamente, ci sono 8 tipi di sprechi:

  1. sovra-lavorazione, compiere più lavorazioni di quelle richieste dal cliente
  2. sovra-produzione, produrre più unita' di quelle richieste dal cliente
  3. ri-lavorazione, compiere più volte un processo o parte di esso per eliminare errori a monte
  4. giacenza, in generale lo stock puo' essere definito come spreco
  5. intelletto, non utilizzare/esprimere idee migliorative/capacita' degli operatori
  6. trasporto, spostamento di materiale inutile
  7. movimento, spostamento/movimento inutile compiuto dall' operatore
  8. attesa;

Per perseguire l'eliminazione del Muda si opera su tutti gli aspetti del processo produttivo con un approccio basato sul miglioramento continuo e a piccoli passi, detto Kaizen. Gli straordinari risultati ottenuti utilizzando questa nuova filosofia produttiva hanno portato all'affermazione planetaria del TPS, ribattezzato anche Lean Production (Produzione Snella) per evidenziare l'aspetto di eliminazione di tutto ciò che essendo superfluo appesantisce il sistema generando costi anziché valore.

Un aspetto fondamentale del TPS, finalizzato all'eliminazione degli stock e delle giacenze di materiale in fabbrica, è il Just in time, ovvero un sistema di governo del flusso logistico basato sul concetto di produrre solo quando serve, vale a dire quando si manifesta la domanda del cliente che sta immediatamente a valle seguendo il flusso del processo. Questo modo di organizzare il lancio della produzione, unitamente all'adozione di lotti sempre più piccoli permessi dall'introduzione delle tecniche di set-up rapido (SMED), elimina o riduce drasticamente lo stazionamento del materiale fermo in attesa di essere lavorato, riducendo quindi il tempo totale di attraversamento che passa da giorni a ore".


Perché fa tanta paura il Toyotismo? Personalmente mi seccherebbe un vanitoso tomfordismo (non se ne abbia a male il geniale Tom Ford, è solo una battuta!), se tutti dovessimo diventare dandy, sexy e glamour nella società dello spettacolo... Oppure troverei inaccettabile finire dentro il tunnel di Foxconn, la fabbrica (anche) di Apple iPad e iPhone. Ma se Fiat aspira al metodo giapponese di Toyota, non vuole che gli operai assomiglino a quelli di Foxconn. Anzi. Il migliorare costantemente è una pratica che fa bene anche allo spirito. E' molto Zen: che c'è di male?

M.C.

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