martedì 11 gennaio 2011

Un altro sindacato è possibile? Per difendere i lavoratori e non (ideologicamente) il lavoro

Matteo Renzi ha chiesto al Sindacato di fare un passo indietro e spogliarsi dal rivestimento teorico, per smascherarsi e smarcarsi da quel vetero camuffamento, dell'ideologia. Da anni i precari si lamentano che spesso troppi sindacalisti, invece di difendere i lavoratori in carne ed ossa, si ostinano a difendere (ideologicamente) il lavoro, rischiando di perdere capra e cavoli: perché alla fine i colossi stranieri non sbarcano in Italia, terrorizzati da un sindacato ideologico; quelli italiani, divisi dai sindacati da una barriera d'incomunicabilità, fuggono all'estero e delocalizzano a Est.

Che fare? Forse è giunta l'ora di dire che, prima di chiudere le fabbriche e perdere il lavoro, o prima di finire nell' "incubo Foxconn" e diventare "tutti cinesi" (bassi salari e senza diritti sindacali), conviene cambiare approccio. Serve un sindacato più pragmatico e meno ideologizzato. Sono i lavoratori che hanno la tessera a mantenerlo in vita, dunque sono i lavoratori che devono essere difesi. Guadagnare di più a maggiore flessibilità.

Forse sarebbe l'ora che gli iper-garantiti (giornalisti compresi, eh? I due pesi e due misure hanno fatto il loro corso...) cedano un po' dei loro diritti? Ma non a costo zero: per concederli ai loro figli e nipoti, precari a vita o quasi.

Forse è scoccata l'ora che Tito Boeri e Pietro Ichino possano portare proposte al Pd, all'Opposizione, senza essere giudicati "irrilevanti"?

Forse è giunta l'ora che smettano di esserci lavoratori di serie A e serie B? Certo, con un governo ideologico, finora il Sindacato si è arroccato a catenaccio. Ma il Referendum di Marchionne, e soprattutto il coraggio e le lacrime degli operai torinesi di rispondere al quesito referendario, obbligano tutti i sindacati a non eludere più queste tematiche. A cercare risposte concrete per i lavoratori. Rendere più pesanti le buste paga. Guardare alla Germania e al Giappone (per produttività) invece che alla Cina, ma per sbarcare anche nei Bric.

Perché sono i lavoratori a chiedere tutele. Non il generico, iper-uranico, ideologico, teorico "Lavoro". Passare dalle teorie alla prassi di un laboratorio-Italia fornirebbe qualche certezza in più a chi oggi non è tutelato da nulla, a chi oggi non fa figli perché precario da 10-15 anni e non ha futuro, a chi ha perso fiducia in tutto il sistema in quanto non meritocratico e chiuso.

Con questo, archivio lo scottante tema su "sindacati e lavoro", sperando che il Referendum Fiat non sia solo l'ennesima occasione per rinviare riforme. L'ennesima modifica affinché tutto rimanga come prima. Sarebbe un'altra occasione persa, mentre il mondo corre ad altre velocità, e l'Italia resta indietro. E soprattutto mentre i salari rimangono troppo bassi per vivere dignitosamente. Gli operai della Fiat si meritano più rispetto da parte di tutti. Chiediamo 4-5 riforme, invece che "la luna"...
M.C.

IlSole24Ore.com (Andrea Malan): Il capo dell'Uaw spiega il grande cambiamento richiesto ai sindacati

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